Presentazione del libro di Lorenzo Bono - Tre Oceani
Biblioteca Comunale di Storia dell'Arte di Montemerano.
Comune di Manciano
Il racconto del primo giro del mondo di un velista italiano
Ne parla con l’autore Patrizia Melani Marincovich
Una grande storia di mare rimasta praticamente ignota fino ad oggi. Pochi lo sanno infatti, ma tra i pionieri dell’epoca eroica della vela si può iscrivere anche Francesco Aurelio Geraci, il primo italiano a compiere un giro del mondo. Parte il 18 agosto 1932, in piena epoca fascista, con una piccola barca in legno di 10 metri, senza motore e senza radio, con la sola compagnia di un giovane assistente. Lorenzo Bono ricostruisce quel viaggio epico basandosi su diari di bordo, foto, carte nautiche e corrispondenze originali, ritrovati negli archivi di famiglia.
Geraci è un militare, ha risorse finanziarie limitate e deve giocoforza cercare il sostegno delle gerarchie che a lungo, ottusamente, gli faranno mancare l’appoggio richiesto. La traversata inizia dal porto di Napoli. Nell’Atlantico, l’imbarcazione affronta una tempesta eccezionale con venti di 300 km/h, che provocano oltre tremila morti sulle coste di Cuba. Oltrepassa il canale di Panama e inizia la lunga e avventurosa traversata del Pacifico. La traversata dell’Oceano Indiano viene compiuta in un’unica tappa di 5.200 miglia senza scalo, in 71 giorni di navigazione da Java fino ad Aden, stabilendo un record rimasto imbattuto fino agli anni Ottanta. Molti sono gli incontri con personaggi estremi e pericolosi, come i pirati del mar dei Caraibi, gli eremiti nudisti delle Galapagos o i cannibali delle isole Banks. Il giro del mondo si conclude a Fiumicino il 4 giugno 1935. In 399 giorni di navigazione effettiva sono state percorse 27.775 miglia.
Il libro ha partecipato alla 13ᵃ edizione del premio Carlo Marincovich 2022 classificandosi secondo nella sezione “Narrativa”.
Lorenzo Bono, appassionato velista da oltre cinquant’anni, è nato in Sicilia e vive a Roma. Ingegnere, per professione ha viaggiato in quasi tutti i Paesi arabi, in Africa e in Argentina. In gioventù ha partecipato a regate in Italia e in Inghilterra. Ha navigato per molti anni in tutto il Mediterraneo con le diverse barche che ha posseduto. Una di queste è stata da lui stesso interamente progettata e fatta costruire in legno lamellare nel Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone, nel 2006.