MAlaria e MAremma
Polo Universitario Grossetano
Comune di Grosseto
Gli stereotipi della tradizione, la ricerca scientifica e la sicurezza sanitaria
LA LEGGE COME ANTIMALARICO: PROVVIDENZE ISTITUZIONALI NELLA STORICA LOTTA ALL’ENDEMIA E NELLA ATTUALE SORVEGLIANZA ANTIEPIDEMICA
Per il ciclo di incontri sul tema “Malaria e Maremma”, organizzati da Fondazione Polo Universitario Grossetano, Associazione Rotariana “Carlo Berliri Zoppi” e Azienda U.S.L. Toscana Sud-Est, venerdì 12 maggio alle ore 17 presso l'Aula delle Colonne della Fondazione Polo Universitario in via Ginori, 43 si parlerà de “La legge come antimalarico: provvidenze istituzionali nella storica lotta all’endemia e nella attuale sorveglianza antiepidemica”.
Relatore sarà Daniela Boccolini dell’Istituto Superiore di Sanità; modererà e coodinerà Umberto Carini, medico e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Polo Universitario Grossetano.
“L’Italia, dopo una lunga storia di endemia malarica è stata considerata ufficialmente libera da questa malattia nel 1970, passando quindi dalla sorveglianza della malaria autoctona a quella d’importazione, con numeri sempre crescenti in seguito all’aumento di viaggi internazionali e flussi migratori." – spiega la dottoressa Boccolini - "Anopheles labranchiae è stata la zanzara maggiormente coinvolta nella trasmissione della malaria nel nostro paese, specie ancora presente soprattutto lungo le pianure costiere e nelle grandi isole.
Quest’Anopheles ha mostrato una particolare capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali colonizzando diverse raccolte d’acqua anche derivanti dalle attività dell’uomo e in alcune aree rurali del centro-sud Italia, in particolare in Maremma, può ancora raggiungere densità rilevanti.
In Italia la malaria d’importazione è una delle malattie soggette a notifica obbligatoria e il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno l’incarico di mantenere un Sistema di sorveglianza in stretta collaborazione con le strutture periferiche del Sistema Sanitario Nazionale; esso si occupa della conferma microscopica di diagnosi, della valutazione annuale della situazione epidemiologica dei casi importati, di coordinare indagini epidemiologiche ed entomologiche sull’anofelismo residuo nelle aree coinvolte in caso di sospetti eventi autoctoni, di fornire linee guida e indicazioni circa le misure di profilassi da adottare per i viaggiatori diretti in aree endemiche.”
L’ingresso è libero e gratuito.