Concert D' Avertisseurs
Teatro Castagnoli
Comune di Scansano
Musica come rumore organizzato_Mar Krz_Poland/Ita
L’opera musicale Concert d’Advertisseurs, di Marcin Krzyzanowski, trae ispirazione dalla tradizione del Manifesto Rumorista del Futurismo italiano e combina diversi stili e convenzioni musicali, quali il Nuovo Teatro Musicale degli anni 1960 e 1970, la musica seriale, il free jazz e i generi noise e industrial. Il tessuto sonoro dell’opera è definito dal dialogo fra differenti tipologie di fonte sonora e di strumenti musicali, dai gesti dei musicisti e del direttore e dalla componente verbale dipanata dalla voce narrante. L’opera alterna e sovrappone sezioni musicali scritte, come la partitura per il duo di violini, con sezioni e parti completamente libere e improvvisate. Tuttavia, la libertà degli interpreti è modellata dalle indicazioni contenute nella partitura dell’opera, che, come una sorta di road map, orienta le scelte melodiche, ritmiche, armoniche e timbriche degli esecutori, in una progressione temporale definita e scandita dai gesti del direttore.
Il titolo dell’opera ammicca ironicamente alla prima volta nella storia in cui, a Parigi negli anni 1960, il frastuono di clacson e motori venne usato da bikers e automobilisti durante le manifestazioni di protesta. La scelta di usare i suoni ruggenti dei motori delle moto Harley evoca quell’idea di libertà che, a cavallo degli anni 1960-1970, alimentava i sogni ribelli e le avventure scatenate delle nuove generazioni, per cui la Harley rappresentava un simbolo emblematico di indipendenza e di emancipazione dal conformismo ipocrita della società di massa, come ben narrato dal cult-movie Easy Rider. Un mito che va tramontando, quello della Harley, insieme con quell’epoca visionaria e quella stessa idea di libertà senza limiti, finalmente dissolta nell’indeterminazione della confusione semantica. La performance di Concert d’Avertisseur rappresenta dunque anche un rito di passaggio fra due mondi, quello passato e quello presente, un epitaffio ad un tempo ormai trascorso, e un tributo nostalgico alle sue storie, idee, suoni e musiche.
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Direzione e violoncello elettrico: Marcin Krzyżanowski
Violini: duo Les Violons d’Ingres (Claudia Cancelotti, Erica Scherl)
Sax tenore: Gabriele Coen
Tastiere: Zuzanna Paluch
Suoni elettronici: Paweł Prochnowski
Voce narrante: Silvia Bevilacqua
Tecnico del suono: Andrzej Kijański
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INGRESSO LIBERO