I sognatori a Roselle
Anfiteatro Romano
Comune di Grosseto
Irriverente e graffiante, un modo tutto nuovo per raccontare le disavventure dei giovani innamorati del “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Uno spettacolo che non vi aspettate tra Stand up comedy, numeri da circo e musica Indie. Un labirinto narrativo dove finzione e realtà si confondono come nei sogni.
E tu hai mai sognato di sognare?
NOTE DI REGIA
Il XVI secolo, periodo in cui scrive Sheakespeare, era, in qualche modo, molto simile alla nostra contemporaneità: un nuovo mondo era stato scoperto, l’America, nuove filosofie e nuovi modi di pensare invadono l’Europa, la scienza scopriva come funzionava il sistema solare, tutto stava cambiando: insomma il mondo era improvvisamente diventato più grande. Oggi anche noi viviamo in un’epoca in cui grazie a internet e a alle nuove tecnologie il mondo sembra tanto vicino e controllabile quanto sconosciuto e intangibile e la scienza continua a sorprenderci con nuovi orizzonti sempre più fantascientifici. Ma la tragedia del COVID-19 ci ha fatto comprendere come la natura sia immensamente più grande di noi e ogni nostro folle sogno di controllarla sia solo vana utopia.
I giovani protagonisti della commedia scespiriana sono mossi dal desiderio più puro: l’amore; e sono divisi tra due mondi: quello istituzionale di Atene dominato dalla ragione, con il suo signore Teseo, e il bosco dove la follia e l’irrazionale fanno da padroni, sotto il controllo del re dei folletti Oberon.
Il loro viaggio è un percorso di scoperta di se stessi e nasce proprio dal conflitto con i propri genitori e le istituzioni. Fuggendo dalla legge di Atene, la ragione, non sanno che incontreranno fate, folletti e spiriti che provengono da un altro mondo, antico e appena scoperto, il cui unico scopo è quello di giocare con i sentimenti dei protagonisti proprio come gli attori giocheranno con le emozioni degli spettatori.
Lo spazio scenico diventerà qualcosa di più: si trasformerà in un luogo dell’anima, un labirinto dove finzione e realtà si confondono.
CHI SIAMO
Il Gruppo della Creta è un collettivo di artisti, in attività dal 2015, nati intorno ad un obbiettivo comune: quello di costruire un modo di fare teatro concreto e totale.
Il Gruppo si impegna nell’organizzazione, la produzione e la comunicazione di eventi legati alle arti performative promuovendo la scoperta e la valorizzazione di nuove
realtà artistiche.
Oltre ad una ricca produzione teatrale che s’incentra sulla nuova drammaturgia, nel 2017 viene ideato il Festival delle arti “Labirinto” che ha permesso di creare una rete con altre decine di artisti e operatori. Nel 2018 debuttano al Festival di Todi con lo spettacolo “Generazione XX” riscontrando un ottimo successo di pubblico e critica.
La poetica del Gruppo si riassume nella propria identità, cioè la Creta, materiale che si può fare e disfare senza mai cristallizzarsi in una forma definitiva.
Da quest’anno il Gruppo è divenuto la compagnia residente del nuovo TeatroBasilica (già Teatro Sala Uno) a Roma. In questo nuovo spazio potrà portare avanti la sua
ricerca stilistica con l’obiettivo di affinare la propria espressività.
All’interno del nuovo progetto TeatroBasilica il Gruppo ha collaborato con Gianni Guardigli, Daniela Giovanetti, Marco Carniti e Francesca Benedetti. Inoltre è stato prodotto lo spettacolo evento Enrico IV di Pirandello per la regia di Antonio Calenda e come protagonista Roberto Herlitzka.
Componenti: Jacopo Cinque, Cristiano Demurtas, Alessandro Di Murro, Alessio Esposito, Pamela Massi, Giulia Modica, Laura Pannia, Lida Ricci, Bruna Sdao.
Collaboratori: Enea Chisci, Laura Giannisi, Pino Le Pera, Gabriele Merlini, Amedeo Monda, Mattia Mura, Studio Turandot, Theatron 2.0